Tutte le volte che guardo il film “Sognando Beckham” mi
incanto a guardare i bellissimi e coloratissimi abiti indiani. Per questo oggi
ho deciso di parlarvi del “sari”.
Innanzitutto possiamo dire che nessuna immagine è più
evocativa dell'India di quella di una donna in sari, uno degli abiti
tradizionali più longevo al mondo. In India il sari è un nome di genere
femminile - quindi la sari – che deriva dal sanscrito “chaira” ossia pezza di tessuto
indossabile; questo indumento può essere drappeggiato in molti modi differenti
a seconda dell’epoca, della regione, della casta e della professione.
L'abito indiano più antico conosciuto è il “dothi”
, di cotone leggero e normalmente bianco, con una sottile bordura
ed una semplice e geometrica decorazione finale le cui abbondanti pieghe erano
rette in vita da una cintura lasciando spesso scoperto il seno e la parte
superiore del corpo. Oggi è ancora usato dagli uomini in tutto il Paese, con
meno gioco di pieghe e senza cintura. Fino al XIV secolo le donne indossavano il “dothi” e solo più
tardi l'abbigliamento femminile cominciò ad evolversi e differenziarsi in modo
più evidente da quello maschile. Infatti a partire dal XVIII secolo il “dothi”,
a causa dell’influenza britannica, comincia ad essere considerato indecente per
le donne che iniziano a coprirsi con un drappeggio anche il seno. La sari
moderna ha origine dall'abbigliamento classico dravidico che originariamente si
componeva di due parti: il “veshti”, dal Sanscrito avvolgere, per la parte
inferiore del corpo e il “mundanai”, uno scialle leggero, un velo con cui si
copriva la parte superiore. Quando le due pezze si unirono in una sola, le
donne dovettero aumentare la lunghezza e il numero delle pieghe per risolvere
il problema che si creava camminando: il pezzo inferiore, infatti, tendeva a
sollevarsi lasciando scoperte le gambe.
Oggi,
quello che comunemente si definisce sari, è indossato secondo un tipo specifico
di drappeggio. Si tratta della “nivi sari” il cui uso divenne popolare a
partire dal XIX secolo.
Oggigiorno la lunghezza di una sari varia tra 5,50 e 8 m. circa, dove le pezze più lunghe sono generalmente anche le più ricche di lavorazioni e bordure in lamé, chiamate “zari” e con il “pallu”, l'ultimo metro che porta la decorazione finale e che pende dalla spalla sulla schiena. Il “pallu” ha anche funzione di velo: per coprirsi il capo entrando in un tempio o anche il volto, di fronte ad estranei.
Con la sari, normalmente si compra anche un altro pezzo di tessuto uguale o in nuance per confezionare la blusa detta “choli”. Si tratta di una ridottissima blusa molto aderente che funge anche da reggiseno, solitamente confezionata su misura.Un altro accessorio importante da acquistare con le sari più
importanti è una sottogonna di cotone, sempre in nuance, con chiusura a
coulisse in vita. E' in questa che si infilano e si fissano le pieghe della
sari, appena sotto l'ombelico. Inoltre, il bordo inferiore della stoffa in
corrispondenza con la parte che si trova a formare le pieghe frontali, viene
rinforzata dall'interno con un'alta striscia di garza. L'acquisto di una sari quindi
prevede anche una serie di successive lavorazioni per renderne lo stile
impeccabile.
Ogni
stile necessita di una diversa lunghezza di tessuto e in ogni regione si tesse in
maniera diversa. A casa o al lavoro solitamente le signore indossano sari di
cotone o sintetiche, e se svolgono lavori pesanti o umili faranno passare le
pieghe frontali tra le gambe e infilandole in vita dietro, trasformeranno così
la sari in una sorta di ampio pantalone.
Ma nelle celebrazioni e ricorrenze di solito si sfoggia una sari in seta prestando particolare attenzione alla precisione del drappeggio, che è ciò che distingue un giorno comune da uno solenne, fissando le pieghe con spille poste sulla spalla.
Anche il colore o la stampa di una sari viene scelto accuratamente a seconda dello stato civile e dell'età della signora. Per le spose il rosso è il colore preferito. Le tinte unite e i colori della terra sono invece più adatti alle signore in età. La prima Sari viene donata alle ragazze al raggiungimento della pubertà, con una cerimonia festosa che coinvolge famiglia ed amici.
Spero che questa breve descrizione del secolare abito
indiano vi sia piaciuto e per chi volesse tentare di assomigliare ad una tradizionale
dama indiana molti sono i video tutorial che insegnano come dare vita ad un
sari, io vi metto solo alcune immagini che spiegano a grandi linee come
indossarlo.
Ambra
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