Oggi stavo pensando all’Europa, a quanto vorrei averne già
visitato tutti i paesi, gustato tutti i piatti tipici e ammirato le diverse
culture ma poi mi sono soffermata a pensare ai vestiti tradizionali e mi sono
accorta che non me ne vengono in mente molti perché ormai siamo tutti occidentalizzati
e anche in occasione delle cerimonie ci vestiamo un po’ tutti uguali. Poi mi
viene in mente lui… il kilt!
Il
famoso kilt scozzese è nato nelle Highland e in origine si trattava di un pezzo
di stoffa non rifinito, lungo 5 metri, allacciato in vita con una cintura e
conosciuto con il nome di Feileadh Mor, che in gaelico significa "grande
kilt". Oltre alla parte inferiore che era molto simile a quella che si
utilizza anche in tempi moderni vi era una parte superiore consistente in un
drappo raccolto su una spalla e fermato da una spilla così da poter riscaldare
e proteggere dalle intemperie anche schiena e torace.
Il kilt poteva essere portato in diversi modi a seconda
delle esigenze e delle attività di cui ci si occupava e di notte veniva
utilizzato come coperta. Infatti la parola “plaid”, di uso anche in italiano,
deriva proprio dal vocabolario gaelico in cui significa coperta.
Con il
passare del tempo, il kilt si modificò per diventare più pratico, e l'indumento
che conosciamo oggi, con le pieghe e simile a una gonna, fu creato alla metà
del diciottesimo secolo. Divenne molto popolare dopo essere stato scelto come
indumento dai reggimenti delle Highland che servivano all'interno dell'esercito
britannico.
Il tessuto che compone il kilt scozzese è il cosiddetto
tartan: un particolare disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi. A
partire dal medioevo i vari tartan iniziarono a contraddistinguere aree
geografiche o distretti. Infatti i kilt venivano prodotti localmente a seconda
dei materiali disponibili e dei colori naturali per la tintura della lana. Successivamente
i tartan vennero ad identificarsi con i clan o famiglie che li indossavano.
Oggi il kilt si indossa ancora durante occasioni speciali
come matrimoni, eventi e festival come i Giochi delle Highland, alle
tradizionali danze ceilidh e nelle parate ufficiali. Spesso gli uomini
preferiscono indossare il proprio tartan di clan, che gli dà un senso di
appartenenza trasmesso attraverso le generazioni. In più il tipico gonnellino,
di solito, è indossato insieme ad uno “sporran”, cioè una borsetta di cuoio
utilizzata per trasportare denaro. Questo indumento, nel folklore comune, era
ed è portato rigorosamente senza niente sotto.
Il kilt scozzese moderno è un capo lungo fino agli otto
metri, finemente cucito in pieghe lasciate libere nel lato inferiore e cucite
insieme all’altezza della vita. Oltre al classico tessuto tartan a motivo
“scozzese” sono ora disponibili fantasie tinta unita o in materiali diversi
dalla lana come ad esempio pelle o velluto. C’è anche da dire che il kilt ha
influenzato molto il mondo della moda, infatti sono molti gli stilisti che
hanno lanciato nuovi trend in passerella tutti di ispirazione scozzese. Per
esempio, lo abbiamo visto nella collezione autunno-inverno 2013 di Moschino di
cui riporto qui alcuni fotogrammi:
Ambra
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